La leggenda narra che intorno al XVI secolo, Felitto subì un assedio di dieci giorni. Il cibo scarseggiava e gli uomini andavano rifocillati, con gli unici ingredienti a disposizione, le donne di Felitto impastarono uova e farina e con l’aiuto di un ferretto, lavorarono la pasta. Le truppe vennero sfamate e per la prima volta vennero fatti i fusilli di Felitto.
Da allora le donne di Felitto hanno ereditato dalle loro madri e dalle loro nonne, il segreto della ricetta di questo particolare formato di pasta. Infatti, il fusillo Felittese non è il classico fusillo ma è molto più lungo, quasi da somigliare a dei bucatini.
La sagra
Ogni anno dal 1976, nella seconda decade di agosto a Felitto, si svolge una manifestazione enogastronomica dedicata al suo fusillo.
Quest’anno la sagra del fusillo Felittese si terrà dal 12 al 22 agosto e porterà con sé tanti curiosi di questa tradizione popolare.
Questo piatto tradizionale della cucina cilentana, ci riporta indietro in altre epoche dove si consumava solo nei giorni di festa.
Si attendeva la Domenica o qualche festa religiosa per deliziarsi con i fusilli Felittesi.
Le donne preparavano con cura il ragù che “pippiava” per ore ed ore e le mani impastavano sapientemente la farina.
Questa era la Domenica. Questa è la nostra Domenica da nonna Lina.
La nostra Domenica
Quando ci rechiamo a Felitto per andare a trovare nonna Lina, veniamo trasportati in un’altra epoca, dove il tempo scorre più lentamente.
Appena parcheggiamo la macchina nel cortile, veniamo pervasi dall’odore del ragù di castrato. Questo profumo avvolgente riesce a scavalcare i muri. Dalle sei del mattino è così, praticamente mentre noi dormivamo ancora, nonna Lina era già all’opera.
Da secoli, il fusillo di Felitto riunisce famiglie intorno ad una tavola e riunisce la nostra di famiglia. Il tempo si ferma, i telefoni si spengono e le risate riempiono la stanza.
Non vediamo l’ora che arrivi agosto per portare nostro figlio Cesare alla sua prima sagra del fusillo di Felitto, non si è mai troppo giovani per iniziare ad andare alle sagre.
E mentre finiamo di fare la scarpetta nel nostro piatto di fusilli, vi chiediamo, quest’estate verrete alla sagra?